martedì 27 novembre 2012

Effetto Maya

La prestigiosa sala del Tempio dei Fucoli del Museo Etrusco era piena all'inverosimile; malgrado la concomitanza con altre iniziative nel territorio, oltre 70 persone hanno assistito alla conferenza di sabato scorso sui Maya e il 2012.
Valeria Bellomia, giovane ricercatrice del Museo Pigorini, ha illustrato con grande entusiasmo il pur complesso tema dei calendari Maya. 
In estrema sintesi possiamo riassumere che per il nostro orizzonte culturale il tempo è lineare, ha avuto un inizio e, di conseguenza, deve avere una fine; nella cosmovisione maya, invece, il tempo è ciclico. L’inizio di un ciclo calendarico segue sempre la fine del ciclo precedente e così via, le ere si ripetono. Non attribuendogli un Inizio assoluto, i Maya non si sono mai preoccupati della fine del Tempo. Già solo questo fatto, ampiamente dimostrato dai ritrovamenti archeologici e dagli studi etnografici, basterebbe a confutare l’esistenza di una qualsiasi profezia maya sulla fine del mondo.

Quindi, conclude la Bellomia, non esiste nessuna profezia Maya augurando, comunque a tutti:

                              Buona Fine del Mondo  Lo studio della loro Ruota Calendarica può solo confermare la loro estraneità alla questione.



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