In un post dell'anno passato vi avevamo parlato delle analisi sui vitigni etruschi ritrovati a Chianciano nella Fattoria Etrusca di Poggio Bacherina, adesso riportiamo una notizia apparsa sulla stampa specializzata: La notizia è che il ritrovamento della base
di una pressa per l'uva risalente al 425 a.C., la più antica
testimonianza di un processo di vinificazione mai rinvenuta in Francia, e
di alcune anfore contenenti residui di vino provenienti dall'Etruria,
chiarisce i passaggi fondamentali di come i Galli siano passati dalla cultura della birra a quella del vino.
Chianciano Terme - Fattoria Etrusca di Poggio Bacherina (II sec. a.C.)
Lo studio di alcuni ricercatori di varie università mondiali ha dimostrato che i primi vitigni francesi furono importati fra il 500 e il 400 a.C. dall'Italia grazie alla mediazione degli Etruschi che avevano fatto conoscere ai Galli la cultura del vino.
I ricercatori hanno esaminato alcune anfore di fattura etrusca rinvenute nella città di Lattes, nelle vicinanze di Monpellier – tre delle quali, ancora intatte e sigillate, avevano all'interno i residui del contenuto originale.
Lo studio comparativo ha evidenziato Cerveteri come zona di produzione delle anfore .I residui sono stati sottoposti ad analisi che hanno identificato dei composti biomarcatori dell'uva eurasiatica e del vino di origine Mediterranea o medio orientale e di derivati di resina di pino, oltre che di rosmarino, basilico e timo.
Chianciano Terme - Fattoria Etrusca di Poggio Bacherina - Vasca per la pigiatura dell'uva (II sec. a.C.)
Ma, come sappiamo, la cultura del il vino non nacque in Italia, fin dal 6000 a.C. era presente nella Mezzaluna fertile; l'uso di bere vino arrivò prima in Egitto, intorno al 3000 a.C. passando poi a Creta attorno al 2200 a.C. Da qui, si diffuse in Grecia e nelle sue colonie e quindi nell'Italia etrusca e latina. A questo punto - fra il 625 e il 400 a.C. - i mercanti etruschi diffusero l'uso della bevanda fra le popolazioni celtiche del nord Italia, fino alla diffusione del vino fra i Galli della penisola e della Francia, soppiantando l'uso della birra di grano/orzo, miele e frutti di bosco.
Inizialmente questa nuova bevanda era destinata alle classi più elevate, ma la popolarità crebbe rapidamente portando ad un aumento della domanda che le importazioni di vino non potevano soddisfare. A questo punto si rese necessaria la produzione locale con varietà importate dall'Italia ed è presumibile, in una fase iniziale, che la coltura e la vinificazione fosse seguita da esperti vinificatori etruschi. (fonte "Le Scienze")
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