venerdì 29 marzo 2013

Racconti gastronomici Sabato Santo a Chianciano Terme

Salve a tutti
Ultimo appuntamento al "chiuso" per questa stagione di incontri:
Sabato 30 marzo (Sabato Santo) alle ore 17 al Museo Etrusco di Chianciano Terme per gli amanti delle letture ad alta voce, Annamaria Settimi della Biblioteca Comunale ci leggerà brani da "Racconti Gastronomici". Come al solito sarà l'occasione per scambiarci gli auguri.
Comunque per chi non potesse o non amasse ascoltare un racconto, da tutti noi a tutti Voi un augurio di Buona Pasqua.

sabato 23 marzo 2013

Siamo arrivati alla fine della stagione 2012-2013 di "Un Tè con gli Etruschi" e finiamo con qualcosa di non archeologico  - Domenica 24 marzo 2013 alle ore 17 al  Museo Etrusco di Chianciano Terme Marco Mengoli  in "Spread bot btp -  manuale di sopravvivenza alla finanza  del 2000".

Marco Mengoli, archeologo della struttura didattica del Museo Archeologico di Bologna, ma anche professionista nel settore della finanza, ci illustrerà le problematiche legate alla finanza attuale. Dopo averci parlato il mese scorso delle "Crisi nel mondo antico", abbiamo deciso, a seguito delle pressanti richieste del nostro pubblico, di parlare della crisi attuale che sembra interessare solo la grande finanza ma che invece (vedi Grecia e anche Cipro) va ad intaccare anche i piccoli risparmi di una vita messi da parte nel tentativo di avere una serena vecchiaia.
Un tema che esula certo dai consueti incontri ma che crediamo di grande interesse per  ognuno.
Prima dell'incontro potrete gustare il nostro tè con i dolcetti preparati dalle nostre fantastiche socie.
Vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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se il monte dei paschi ti  ha consigliato

di comprar le sue azioni e i derivati



perché per lo spread si è verificato

così dicono gli studi più accurati



l’aumento del calo dei titoli di stato

il Mengoli che conosce i mercati



ti spiegherà se hai ancora qualche lira

come impiegarla col vento che tira


giovedì 21 marzo 2013

Novità sulle origini degli Etruschi al Museo Archeologico di Chianciano Terme

Penultimo appuntamento della stagione 2012-2013 del ciclo "Un Tè con gli Etruschi". Questa settimana affronteremo un tema che da sempre ha affascinato studiosi e appasionati: da dove venivano gli Etruschi?.
Sabato 23 marzo 2013 alle ore 17 al  Museo Etrusco di Chianciano Terme, Vincenzo Bellelli in "Novità sulle origini degli Etruschi".

Vincenzo Bellelli - (Istituto di Studi sulle Civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico (ISCIMA) del CNR), e’ diventato ricercatore del CNR all’età di 29 anni e dal 1997 è responsabile delle attività sul campo condotte dall’Ente  nell’area urbana di Cerveteri, sito sul quale scava dal 1993. In questa veste, oltre a coordinare l’edizione degli scavi fatti, ha avviato ricerche interdisciplinari su tematiche relative alla archeometallurgia e alla pittura su terracotta. Si occupa inoltre sin dagli anni della formazione universitaria di archeologia della Campania preromana. Fra i suoi interessi di ricerca rientra anche lo studio della ceramica etrusco-corinzia, argomento della sua tesi di dottorato.   Recentemente si è interessato di problematiche storico-archeologiche ed antropologiche. Dal 2004 insegna Etruscologia all’Università di Palermo. E’ membro corrispondente dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, e membro di Comitati scientifici e/o redazionali di Riviste Nazionali e internazionali.

Arrivate con qualche minuto di anticipo così, prima dell'incontro, potrete gustare il nostro ormai famoso "tè etrusco" accompagnato da qualche dolcetto preparato dalle nostre fantastiche socie.
Vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti 

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al museo di Chianciano sabato venturo
sapremo degli etruschi cose nuove

su quel fatto che risulta oscuro
se l’origine sta in Lidia oppure altrove 

il Bellelli la sa lunga e di sicuro
di quel che dice produrrà le prove

lui che  ha studiato la storia e la leggenda
pare conosca come sta la faccenda

mercoledì 20 marzo 2013

La fattoria etrusca di Chianciano svela quale vino amavano gli etruschi



Nel numero di ARCHEOMATICA di dicembre 2012, a pagina 30,  è pubblicato un interessante articolo su uno studio condotto da Claudio Milanesi ed altri, tra i resti vegetali di vinaccioli rinvenuti in scavi archeologici.


Gli studiosi svolgono queste indagini con scopo di individuare le relazioni tra l'uomo il mondo vegetale  con particolare interesse per la storia dell'alimentazione umana, degli scambi commerciali e dei riti funerari e religiosi che tali studi possono indicare.


Sono stati esaminati vinaccioli  provenienti da quattro siti: uno in Iran, databile al bronzo antico (circa 23 secoli a.C.). Un secondo proveniente da un sito a noi molto noto, cioè dalla fattoria etrusca di Poggio Bacherina a Chianciano Terme, databile al II secolo a.C.. Un terzo dal sito del castello di Miranduolo a Chiusdino, databile al X secolo d.C. e l'ultimo da uno scavo urbano in Firenze del XIII secolo.

La vite, addomesticata dalle comunità rurali del neolitico, si espande a partire dall'età del bronzo, sia come vero e proprio addomesticamento che come produzione e commercio, dalla zona di origine situata tra il Mar Nero e l'Iran, verso occidente e l'Italia centrale,  per questo motivo per lo studio sono stati messi a confronto tre  campioni toscani e uno iraniano.


Per la metodologia e per i dettagli dello studio si rimanda all'articolo completo consultabile all'indirizzo http://issuu.com/geomedia/docs/archeomatica_4_2012_1?mode=window&viewMode=doublePage

Lo studio sembra confermare un collegamento dall'ottavo secolo a.C. al secondo secolo d.C. tra il Mediterraneo orientale e l'Italia centrale, rimandando l'origine di vitigni di Sangiovese e Albano all'area mediorientale.

Per i campioni di Poggio Bacherina di Chianciano l'analogia con vitigni tipo Malvasia confermerebbe la predilezione degli etruschi per i vini bianchi aromatici e frizzanti; in Etruria già dall'ottavo secolo a.C. era prassi comune maritare le viti con gli alberi dove queste potevano arrampicarsi e vegetare correttamente.

L'affinità tra i campioni medievali e quelli moderni autoctoni tipo Albano e Sangiovese, confermerebbe che nel medioevo viti di questo tipo, coltivate in origine in piccole quantità nei chiostri dei monasteri, diventano poi varietà autoctone giunte fino ad oggi.


Segnaliamo come, ancora una volta, gli scavi condotti nell’area (Poggio Bacherina è stata da noi scavata con la direzione di Giulio Paolucci dal 1986 al 1989) contribuiscano alla conoscenza del popolamento antico del nostro territorio e quindi avere una visione corretta del nostro passato.

giovedì 14 marzo 2013

Un Tè con gli Etruschi: L'Atene del V secolo

Sabato 16 marzo 2013 alle ore 17 al  Museo Etrusco di Chianciano Terme Cristina Servadei in "L'Atene del V sec. a.C attraverso i suoi vasi".


Cristina Servadei, che abbiamo avuto già il piacere di ascoltare in un precedente incontro dove ci ha illustrato tutto ciò che un vaso può narrare,  lavora presso la struttura didattica del Museo Archeologico di Bologna ed è specializzata in archeologia classica. I suoi interessi sono particolarmente indirizzati sulla Grecia antica. E' autrice del libro "La figura di Theseus nella ceramica attica. Iconografia e iconologia del mito nell'Atene arcaica e classica". Sarà certamente un incontro piacevole e ricco di stimoli storici.
Prima dell'incontro potrete gustare il nostro tè con i dolcetti preparati dalle nostre fantastiche socie.
Vi aspettiamo numerosi.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti 

la Servadei è appurato sia
tutti ne dicono un gran bene

grande esperta in iconografia
e sabato ci spiegherà figure e scene

dipinte nel cratere o nell’idrìa
che i vasai facevano ad Atene

nel quinto secolo quello di Platone
di Pericle di Fidia e del Partenone

mercoledì 13 marzo 2013

Un pezzo alla volta....tesori dal Museo Etrusco di Chianciano



STAMNOS A FIGURE ROSSE - Collezione Ferdinando Terrosi - Museo Etrusco Chianciano Terme
Il vaso presenta un tema molto popolare nelle figurazioni dei vasi attici: il ratto di Tetide. 
Da un lato è raffigurato il vero e proprio rapimento, Peleo che afferra la dea per la vita, nel lato opposto le sorelle Nereidi atterrite intorno al padre Nereo.

Il pittore ha evitato di inserire delle figure che vengono tagliate dalle anse o di inserire motivi floreali per separare i due momenti del dramma che sono, invece, collegati da un sobrio elemento paesistico (roccione sormontato da arboscelli).
Efficace la caratterizzazione delle figure e del racconto. Tetide è più grande e riccamente vestita delle sorelle e nell'ampiezza delle vesti sembra anch'essa un roccione a cui si avvinghia il giovane determinato eroe. In effetti si tratta per lui di una prova di coraggio e costanza: Tetide utilizzera tutto il suo armamentario di trasformazioni illusionistiche, di cui qui è rappresentato solo un gran serpente che si avventa contro Peleo e l'eroe non deve far altro che stare fermo contro i vari miracoli. 
E' una caratteristica del pittore quella di opporre grandi corpi e voluminosi panneggi a piccole teste dalla struttura delicata e dai profili nitidi e incisivi. Tale è Tetide sotto l'elaborato velo che copre il capo e tale è Peleo che inserisce i toni scuri dei suoi capelli bene annodati sulle vesti della dea.
Pittore di Syleus: Ceramografo ateniese, attivo entro la fine del V sec. a. C. È uno dei più notevoli artisti che operarono in Atene alla fine dell'arcaismo, fecondo e distintamente personale pur restando ancorato  al linguaggio dei più grandi della sua e della precedente generazione.  (attribuizione di Paribeni 1985 pp. 63-65)
 

giovedì 7 marzo 2013

Storie di famiglie chiusine a un tè con gli Etruschi

Salve a tutti. 
Sabato scorso abbiamo ascoltato Marco Mengoli parlarci delle complesse vicende politico-belliche delle guerre del Peloponneso, nella Grecia del V sec. a.C.  
Questa settimana vi aspettiamo per un nuovo appuntamento pomeridiano su temi archeologici: 
sabato 9 marzo 2013 ore 17 al Museo Etrusco di Chianciano,  Enrico Benelli dell'Istituto di Studi sulle civiltà Italiche e del Mediterraneo Antico del CNR di Roma che ci parlerà di "Storie di famiglie chiusine tra il periodo etrusco e l'età romana".
Anche questo sabato sarà possibile degustare una fetta dei dolci preparati dalle nostre fantastiche Socie accompagnata da una tazza del nostro ormai famoso "Tè con gli Etruschi" 
La conferenza si terrà nella suggestiva sala "thesan" del nostro museo, sotto lo sguardo "stupito" della dea dell'Aurora.
L'ingresso è gratuito e aperto a tutti, Soci e appassionati, fino ad esaurimento posti. 



sabato riporteremo alla memoria

in maniera precisa e puntuale



le miserie gli onori e anche la gloria

tra il periodo etrusco e l’età imperiale 



delle famiglie che fecero la storia

dell’antica Chiusi e che bene o male



secondo il Benelli che conosce i Rasenna

erano tutte imparentate con Porsenna
 

lunedì 4 marzo 2013

Scoperta la piramide del visir di Ramses II

Il fascino dell'antico Egitto non conosce crisi e sempre nuove scoperte lo alimentano. 
L'ultima grande scoperta è avvenuta  sulla riva Ovest del Nilo a Luxor: è qui che archeologi di università belghe hanno portatoalla luce  l'ultima piramide scoperta in Egitto. 
La piramide domina con i suoi resti,  la fertile valle del Nilo dove fu ubicata la grande necropoli, in parte ancora da scoprire, dell'antica città imperiale di Tebe.
Secondo gli archeologi la piramide apparterrebbe a Khay uno dei piu' noti ministri del faraone di Ramses II,   La piramide, in mattoni larga 12 metri e alta in origine 15 metri,  è situata su una collina che domina il tempio funerario di Ramses II.

La scoperta  e' di grande importanza perche' il nome di Khay compare in molti documenti in quanto vizir del grande faraone che regnò per 66 anni, fra il 1279 e 1213 avanti Cristo, occupando il piu' alto incarico civile del regno. Khay era anche addetto alla supervisione della grande comunita' di operai ed artigiani che lavorava nella valle dei re e delle regine per realizzare le tombe reali.   (fonte ANSAmed).