Il vaso presenta un tema molto popolare nelle figurazioni dei vasi attici: il ratto di Tetide.
Da un lato è raffigurato il vero e proprio rapimento, Peleo che afferra la dea per la vita, nel lato opposto le sorelle Nereidi atterrite intorno al padre Nereo.
Il pittore ha evitato di inserire delle figure che vengono tagliate dalle anse o di inserire motivi floreali per separare i due momenti del dramma che sono, invece, collegati da un sobrio elemento paesistico (roccione sormontato da arboscelli).
E' una caratteristica del pittore quella di opporre grandi corpi e voluminosi panneggi a piccole teste dalla struttura delicata e dai profili nitidi e incisivi. Tale è Tetide sotto l'elaborato velo che copre il capo e tale è Peleo che inserisce i toni scuri dei suoi capelli bene annodati sulle vesti della dea.
Pittore di Syleus: Ceramografo ateniese, attivo entro la fine del V sec. a. C. È uno dei più notevoli artisti che operarono in Atene alla fine dell'arcaismo, fecondo e distintamente personale pur restando ancorato al linguaggio dei più grandi della sua e della precedente generazione. (attribuizione di Paribeni 1985 pp. 63-65)
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