martedì 10 dicembre 2013

Save Paestum

Buongiorno a tutti
Crediamo utile sostenere e divulgare l’iniziativa di Legambiente mirata alla salvaguardia di un bene archeologico di importanza mondiale e “Patrimonio Culturale dell’Umanità” come è l’area archeologica di Paestum.

Il progetto di azionariato ambientale ideato, realizzato e promosso appunto da Legambiente, è finalizzato ad acquistare i terreni privati dell'area archeologica di Paestum per restituirli alla collettività, con un interesse che esce dai confini nazionali per coinvolgere i cittadini di tutto il mondo.

In poche parole il progetto chiede di aderire a questa iniziativa versando su una piattaforma (diciamo sito) internet definita di “crowdfunding” (molte persone che con donazione anche di piccole somme riescono a raggiungere importanti obiettivi in campo culturale, sociale, ambientale ecc) una somma da 10 a 500 $.

La piattaforma dove operare à quella di Indiegogo.com, presente in circa 200 paesi al mondo. La campagna internazionale si chiamerà Save Paestum e sarà on line per 45 giorni, fino al 19 gennaio 2014. e potete accedere direttamente ciccando http://www.indiegogo.com/projects?utf8=%E2%9C%93&filter_city=paestum&filter_country=CTRY_IT&filter_quick=popular_all&filter_location=&

Per il nostro Paese, è la prima volta che uno strumento di crowdfunding viene usato per raccogliere fondi da destinare alla tutela e valorizzazione di un bene archeologico; per il mondo, è la prima volta che viene utilizzato da una associazione ambientalista.

La campagna, con un obiettivo di 70.000 dollari, si articola appunto su diversi livelli di contributo, da 10 a 500 dollari, a fronte dei quali è previsto un riconoscimento legato all'iniziativa.

 È  importante quindi che, chi ha la possibilità, partecipi e diffonda l’iniziativa, con una donazione anche minima ma comunque significativa dimostrando la volontà che i beni culturali siano un bene della collettività.

E’ chiaro che il nostro, modesto, ruolo, in questa iniziativa di Legambiente, è quello di sollecitare la collaborazione di tutti intorno alla possibilità di investire nel nostro patrimonio culturale, con un azionariato popolare che si imponga anche come strumento di democrazia partecipativa, in cui il sostenitore diventa protagonista e supervisore.

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