Buongiorno
a tutti
Crediamo
utile sostenere e divulgare l’iniziativa di Legambiente mirata alla
salvaguardia di un bene archeologico di importanza mondiale e “Patrimonio Culturale
dell’Umanità” come è l’area archeologica di Paestum.
Il
progetto di azionariato ambientale ideato, realizzato e promosso appunto da
Legambiente, è finalizzato ad acquistare i terreni privati dell'area
archeologica di Paestum per restituirli alla collettività, con un interesse che
esce dai confini nazionali per coinvolgere i cittadini di tutto il mondo.
In poche parole il progetto chiede di
aderire a questa iniziativa versando su una piattaforma (diciamo sito) internet
definita di “crowdfunding” (molte persone che con donazione anche di piccole
somme riescono a raggiungere importanti obiettivi in campo culturale, sociale, ambientale
ecc) una somma da 10 a
500 $.
La piattaforma dove
operare à quella di Indiegogo.com, presente in circa 200 paesi al mondo.
La campagna internazionale si chiamerà Save Paestum e sarà on line per
45 giorni, fino al 19 gennaio 2014. e potete accedere direttamente ciccando http://www.indiegogo.com/ projects?utf8=%E2%9C%93& filter_city=paestum&filter_ country=CTRY_IT&filter_quick= popular_all&filter_location=&
Per
il nostro Paese, è la prima volta che uno strumento di crowdfunding viene
usato per raccogliere fondi da destinare alla tutela e valorizzazione di un
bene archeologico; per il mondo, è la prima volta che viene utilizzato da
una associazione ambientalista.
La
campagna, con un obiettivo di 70.000 dollari, si articola appunto su diversi
livelli di contributo, da 10 a
500 dollari, a fronte dei quali è previsto un riconoscimento legato
all'iniziativa.
È
importante quindi che, chi ha la possibilità, partecipi e diffonda
l’iniziativa, con una donazione anche minima ma comunque significativa dimostrando
la volontà che i beni culturali siano un bene della collettività.
E’
chiaro che il nostro, modesto, ruolo, in questa iniziativa di Legambiente, è quello
di sollecitare la collaborazione di tutti intorno alla possibilità di investire
nel nostro patrimonio culturale, con un azionariato popolare che si imponga
anche come strumento di democrazia partecipativa, in cui il sostenitore diventa
protagonista e supervisore.
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