Questo sabato, dopo il caldo del deserto del Sudan alla ricerca di Berenice Pancrisia, facciamo un salto nell'antica Grecia e nella sua affascinante mitologia:
Sabato15 marzo 2014 ore 17 Cristina Servadei, archeologa collaboratrice del Museo di Bologna, ci intratterrà su "Eracle e Teseo. Due Eroi a confronto".
Su Cristina Servadei abbiamo già scritto (il 1 marzo ci ha parlato del cibo degli dei, .....) invece qualche accenno sulle figure dei due eroi (da Enciclopedia Treccani":
Eracle Personaggio della mitologia greca (chiamato dai latini Hercules,
Ercole) famoso per la sua forza. Sulle origini e sulla nascita di E. vi
sono tradizioni differenti; talvolta è annoverato fra gli dei, altre
fra gli eroi. Testimonianze di un doppio culto di E. provengono da varie
parti della Grecia, e questa contraddittorietà manifesta l'incertezza
sulla sua natura.
* la nascita e la giovinezza: Secondo
la versione più diffusa del mito (che si riassume nelle tradizioni
tebane), E. era figlio di Zeus e di Alcmena, posseduta dal dio che aveva
assunto l'aspetto del marito Anfitrione, e venne educato a Tebe in ogni
disciplina da uno specialista mitico: da Eurito nell'arco, da Autolico
nella lotta, nelle armi da Castore. L'uccisione di Lino, che gli
insegnava la scrittura e la musica, lascia intravedere l'aspetto
selvaggio, originario della sua natura. Mandato per punizione sul
Citerone a custodire il gregge, diede a 18 anni la prova della sua forza
uccidendo un leone, terrore del paese governato da Tespio, padre di 50
figlie con le quali E. giacque, generando un figlio da ciascuna.
* la maturità: Vinta
una guerra, E. ottenne in ricompensa da Creonte, re di Tebe, la figlia
Megara per moglie, dalla quale ebbe tre figli (o più, secondo altre
versioni). Quando Euristeo re di Tirinto (o Micene) lo chiamò al suo
servizio, E. uccise i propri figli in un accesso di follia causatogli da
Era. Sceso nell'Ade per ordine di Euristeo, al ritorno sposò Deianira, sorella di Meleagro, che sarebbe stata causa della sua morte.
* le dodici fatiche: Le
dodici fatiche compiute da E. al servizio di Euristeo, impostegli
dall'oracolo di Delfi per la durata di dodici anni come prezzo per la
sua immortalità, furono generalmente considerate un'espiazione per
l'uccisione dei figli avuti da Megara. Nel pensiero mistico successivo
furono poi viste come le prove dell'anima che si libera progressivamente
dalla servitù del corpo per giungere all'apoteosi finale.
* l'arte e la letteratura: L'iconografia
greca e romana insiste sugli attributi della clava e della pelle
leonina; talvolta compaiono l'arco e la faretra. E. è protagonista di
tragedie di Sofocle e di Euripide; nella letteratura latina il suo mito è
trattato soprattutto da Ovidio, Virgilio e Seneca; la leggenda della
sua nascita è presentata in modo comico nell'Anfitrione di
Plauto. Nel primo Umanesimo e poi nel Rinascimento, la figura di E.
divenne il simbolo dell'uomo che vince la sorte e conquista l'eternità
con la forza delle proprie virtù.
Teseo (gr. Θησεύς) Mitico eroe dell’Attica, figlio di Egeo, re di Atene,
e di Etra. Partito per Creta con i giovani ateniesi che costituivano
l’annuo tributo al Minotauro, si fece chiudere con loro nel Labirinto;
dopo aver ucciso il Minotauro riuscì a uscire dal Labirinto seguendo il
filo procuratogli da Arianna,
figlia di Minosse. Dopo aver abbandonato Arianna sull’isola di Nasso,
giunse ad Atene, ma dimenticò di mutare in bianche le vele nere della
partenza, segnale convenuto con il padre per indicare il lieto successo
dell’impresa. Il padre, credendo perduto il figlio, si buttò nel mare
che da lui prese il nome. Divenuto re di Atene, T. procedette al
sinecismo dell’Attica, organizzandone unitariamente le 12 città, e in
ricordo di ciò istituì le feste Panatenee. Accompagnò Eracle nella guerra contro le Amazzoni, vinse e fece sua sposa la loro regina Antiope, dalla quale ebbe un figlio, Ippolito, noto per il tragico amore concepito per lui dalla seconda moglie di T., Fedra. Con l’amico Piritoo, T. rapì Elena e poi discese nell’Ade, per rapire Persefone;
ma i due amici vennero incatenati e liberati poi da Eracle. Tornato ad
Atene, fu cacciato dal pretendente Menesteo; si recò allora in Sciro
dove venne precipitato da una rupe dal re Licomede. Le presunte ossa di
T. furono ricondotte in patria da Cimone nel 475 a.C.
La
personalità mitica di T. sembra risalire all’età micenea ed è forse in
origine quella di una divinità solare; più tardi Atene trovò in T.,
trasformato da dio a eroe, il personaggio da contrapporre all’eroe
dorico Eracle. L’arte greca lo raffigura come un eroe giovane, sia nel
ciclo delle sue imprese, che decorano anche serie di metope scolpite
(Tesori degli Ateniesi a Delfi,
Thesèion ad Atene), sia nell’amazzonomachia, soggetto trattato dalla
grande pittura di Polignoto e di Micone, dall’arte fidiaca, nel frontone
occidentale del tempio di Zeus a Olimpia, in rilievi, in pitture e sculture ellenistiche e in affreschi pompeiani.
Prima dell'incontro un tè con qualche dolcetto (finito, purtroppo il periodo dei crogetti) delle nostre fantastiche socie.
Vi Aspettiamo.
Ingresso libero aperto a tutti
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