martedì 11 marzo 2014

Eracle e Teseo questo sabato al Museo Etrusco

Questo sabato, dopo il caldo del deserto del Sudan alla ricerca di Berenice Pancrisia, facciamo un salto nell'antica Grecia e nella sua affascinante mitologia:
Sabato15 marzo 2014 ore 17 Cristina Servadei, archeologa collaboratrice del Museo di Bologna, ci intratterrà su "Eracle e Teseo. Due Eroi a confronto".


 
Su Cristina Servadei abbiamo già scritto (il 1 marzo ci ha parlato del cibo degli dei, .....) invece qualche accenno sulle figure dei due eroi (da Enciclopedia Treccani":

Eracle Personaggio della mitologia greca (chiamato dai latini Hercules, Ercole) famoso per la sua forza. Sulle origini e sulla nascita di E. vi sono tradizioni differenti; talvolta è annoverato fra gli dei, altre fra gli eroi. Testimonianze di un doppio culto di E. provengono da varie parti della Grecia, e questa contraddittorietà manifesta l'incertezza sulla sua natura.
* la nascita e la giovinezza: Secondo la versione più diffusa del mito (che si riassume nelle tradizioni tebane), E. era figlio di Zeus e di Alcmena, posseduta dal dio che aveva assunto l'aspetto del marito Anfitrione, e venne educato a Tebe in ogni disciplina da uno specialista mitico: da Eurito nell'arco, da Autolico nella lotta, nelle armi da Castore. L'uccisione di Lino, che gli insegnava la scrittura e la musica, lascia intravedere l'aspetto selvaggio, originario della sua natura. Mandato per punizione sul Citerone a custodire il gregge, diede a 18 anni la prova della sua forza uccidendo un leone, terrore del paese governato da Tespio, padre di 50 figlie con le quali E. giacque, generando un figlio da ciascuna.
* la maturità: Vinta una guerra, E. ottenne in ricompensa da Creonte, re di Tebe, la figlia Megara per moglie, dalla quale ebbe tre figli (o più, secondo altre versioni). Quando Euristeo re di Tirinto (o Micene) lo chiamò al suo servizio, E. uccise i propri figli in un accesso di follia causatogli da Era. Sceso nell'Ade per ordine di Euristeo, al ritorno sposò Deianira, sorella di Meleagro, che sarebbe stata causa della sua morte.
* le dodici fatiche: Le dodici fatiche compiute da E. al servizio di Euristeo, impostegli dall'oracolo di Delfi per la durata di dodici anni come prezzo per la sua immortalità, furono generalmente considerate un'espiazione per l'uccisione dei figli avuti da Megara. Nel pensiero mistico successivo furono poi viste come le prove dell'anima che si libera progressivamente dalla servitù del corpo per giungere all'apoteosi finale.
* l'arte e la letteratura: L'iconografia greca e romana insiste sugli attributi della clava e della pelle leonina; talvolta compaiono l'arco e la faretra. E. è protagonista di tragedie di Sofocle e di Euripide; nella letteratura latina il suo mito è trattato soprattutto da Ovidio, Virgilio e Seneca; la leggenda della sua nascita è presentata in modo comico nell'Anfitrione di Plauto. Nel primo Umanesimo e poi nel Rinascimento, la figura di E. divenne il simbolo dell'uomo che vince la sorte e conquista l'eternità con la forza delle proprie virtù.

Teseo (gr. Θησεύς) Mitico eroe dell’Attica, figlio di Egeo, re di Atene, e di Etra. Partito per Creta con i giovani ateniesi che costituivano l’annuo tributo al Minotauro, si fece chiudere con loro nel Labirinto; dopo aver ucciso il Minotauro riuscì a uscire dal Labirinto seguendo il filo procuratogli da Arianna, figlia di Minosse. Dopo aver abbandonato Arianna sull’isola di Nasso, giunse ad Atene, ma dimenticò di mutare in bianche le vele nere della partenza, segnale convenuto con il padre per indicare il lieto successo dell’impresa. Il padre, credendo perduto il figlio, si buttò nel mare che da lui prese il nome. Divenuto re di Atene, T. procedette al sinecismo dell’Attica, organizzandone unitariamente le 12 città, e in ricordo di ciò istituì le feste Panatenee. Accompagnò Eracle nella guerra contro le Amazzoni, vinse e fece sua sposa la loro regina Antiope, dalla quale ebbe un figlio, Ippolito, noto per il tragico amore concepito per lui dalla seconda moglie di T., Fedra. Con l’amico Piritoo, T. rapì Elena e poi discese nell’Ade, per rapire Persefone; ma i due amici vennero incatenati e liberati poi da Eracle. Tornato ad Atene, fu cacciato dal pretendente Menesteo; si recò allora in Sciro dove venne precipitato da una rupe dal re Licomede. Le presunte ossa di T. furono ricondotte in patria da Cimone nel 475 a.C.
La personalità mitica di T. sembra risalire all’età micenea ed è forse in origine quella di una divinità solare; più tardi Atene trovò in T., trasformato da dio a eroe, il personaggio da contrapporre all’eroe dorico Eracle. L’arte greca lo raffigura come un eroe giovane, sia nel ciclo delle sue imprese, che decorano anche serie di metope scolpite (Tesori degli Ateniesi a Delfi, Thesèion ad Atene), sia nell’amazzonomachia, soggetto trattato dalla grande pittura di Polignoto e di Micone, dall’arte fidiaca, nel frontone occidentale del tempio di Zeus a Olimpia, in rilievi, in pitture e sculture ellenistiche e in affreschi pompeiani. 

Prima dell'incontro un tè con qualche dolcetto (finito, purtroppo il periodo dei crogetti) delle nostre fantastiche socie.
Vi Aspettiamo.
Ingresso libero aperto a tutti

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