
A tutti Voi da tutti noi
Buone Feste e Sereno 2008

Animali fantastici e animali reali nel mondo antico
sabato 8 dicembre ore 17 - Museo Archeologico Chianciano Terme




E' iniziata la campagna di tesseramento dell'Associazione Geoarcheologica per l'anno 2008.
Dott.ssa Daniela Ferrari - Museo Archeologico Bologna.
"Il Nuovo Novello - vecchie e nuove tecniche di vinificazione del vino Novello"
"Tutti vasi antichi sono etruschi". Nel suo dizionario dei luoghi comuni, Gustav Flobert, con elegante e concisa ironia, faceva il punto su un'annosa questione, già chiarita da diverso tempo nel mondo accademico, ma ignorato dai più, le straordinarie e incalzanti scoperte del primo 800 in Etruria, avevano in qualche modo egemonizzato l'immagine dell'antico, al punto da far considerare etrusco tutto ciò che nelle tombe si rinveniva, anche le ceramiche figurate di importazione: in realtà greche di nascita ma etrusche di adozione.
Attraverso la pratica ellenica del simposio, prerogativa del cittadino di rango in Grecia come in Etruria, il defunto continuava a partecipare per l'eternità a questo particolare momento aggregante per una famiglia e il gruppo sociale di appartenenza, senza tralasciare gli elementi rituali simbolici legati al mondo del vino, quel "vino lucente" che nell’Iliade viene versato per spegnere la pira funebre di Patroclo. Ma l'anfora, ultima dimora del corpo, diviene anche il supporto di un programma figurativo, di un’icona cui è affidato un messaggio, assumendo in forma più povera e sintetica lo stesso ruolo ricoperto dai grandiosi cicli storici delle tombe tarquinesi. Un'anfora della vicina necropoli delle Pianacce di Sarteano, ritroviamo scene di caccia di uccelli, al contempo un'immagine di vita e allegoria della morte. Gare atletiche, simbolo di una vita intensa come agone, ricordo al contempo di giochi funerari che si svolgevano in onore del defunto. Un'anfora cinerario recava due giavellotti di ferro infilati nell’ansa sinistra, quasi a personificare il defunto fissato nel suo ultimo lancio, scagliato verso l'eternità; ai suoi piedi era una fuseruola, dono silenzioso della sua donna.
Anche Eracle, eroe divino particolarmente caro agli etruschi ai popoli italici, compare nelle sue imprese che lo condurranno alla definitiva divinizzazione: per raffigurarlo era forse ben ricordato per il suo ritorno vittorioso dal regno di Ade, quando cattura Cerbero o libera Alcesti.
CENTRO RESTAURO
mostra anche una planimetria del progetto, redatto da Mario Bianchi, che illustrano la disposizione dei locali in fase di realizzazione.
ORVIETO 4 novembre 2007 - foto e resoconto dell'escursione
gli imponenti colombari.


La scuola di restauro
e di una scommessa ricca di significati per la nostra Associazione.
certamente anche dall'impegno di enti locali e provinciali.
settentrionale interna. Il cantiere si è aperto nel '96, ha un'associazione di archeologici volontari motivati, organizzati e preparati. Gli studi per gli scavi sono partiti dieci anni prima, con un censimento della zona. «Lavoro con l'associazione archeologica locale dall'84, io ero appena laureato e molto motivato, l'amministrazione comunale era sensibile e l'associazione era nata da poco. Vent'anni fa pensare a un museo di Chianciano era considerata un'avventura. Ora siamo tutti al lavoro, con un piccolo budget del Comune e i fondi dell'associazione utilizzati solo per Abbiamo iniziato dalla tomba del Melone 2 dove abbiamo incontrato la nostra guida, Ilaria, che si è dimostrata competente e cordiale.
la tomba del Melone 2 si presenta come un grande tumulo funerario del periodo arcaico (VI sec. a.C) ed è costituito da due tombe all’interno: la Tomba 1 con copertura a pseudo-volta fu individuata negli anni 1928-29; la Tomba 2 è stata individuata nel 1991 ed ha restituito un ricchissimo corredo di oreficeria. Nel 1990 è stata messa in luce, sul lato est affiancato al perimetro del tumulo, una monumentale piattaforma-altare cui si accede tramite una gradinata i cui paramenti laterali sono decorati con rilievi e gruppi scultorei.
Il Melone 1 è un tumulo artificiale di architettura funeraria etrusca arcaica. Fu oggetto di una campagna di scavo nel 1909. All’interno è una tomba con dromos scoperto e cinque camere di cui una centrale in fondo e le altre ai lati di un corridoio centrale.La copertura degli ambienti è
costituita da una pseudo-volta aggettante. Si conserva la copertura originale della camera finale e parte di una laterale
Siamo poi entrati nel nuovo Museo della Città dove sono esposti, con un moderno allestimento, gli splendidi reperti archeologici scavati nel secolo scorso nelle località vicine (Bettolle, Sinalunga, Trestina ecc.) considerate sotto l'influenza economico-culturale della Cortona etrusca; sono visibili anche gli oggetti rinvenuti nelle tombe del Melone con le preziose oreficerie scampate alle razie dei clandestini.
Pezzo forte della visita è sicuramente l'esposizione della "Tavola Cortonensis" che rappresenta la terza iscrizione etrusca per lunghezza: si tratta di un contratto commerciale scritto su tavola in bronzo, in ottimo stato di conservazione se pur rotta in più parti.
L'esposizione continua con la sontuosa villa romana dell'Ossaia ancora in corso di scavo da parte di un'università canadese.