La prestigiosa sala del Tempio dei Fucoli del Museo Etrusco era piena all'inverosimile; malgrado la concomitanza con altre iniziative nel territorio, oltre 70 persone hanno assistito alla conferenza di sabato scorso sui Maya e il 2012.
Valeria Bellomia, giovane ricercatrice del Museo Pigorini, ha illustrato con grande entusiasmo il pur complesso tema dei calendari Maya.
In estrema sintesi possiamo riassumere che per il nostro
orizzonte culturale il tempo è lineare, ha avuto un inizio e, di
conseguenza, deve avere una fine; nella
cosmovisione maya, invece, il tempo è ciclico. L’inizio di un ciclo calendarico
segue sempre la fine del ciclo precedente e così via, le ere si ripetono. Non
attribuendogli un Inizio assoluto, i Maya non si sono mai preoccupati della
fine del Tempo. Già solo
questo fatto, ampiamente dimostrato dai ritrovamenti archeologici e dagli studi
etnografici, basterebbe a confutare l’esistenza di una qualsiasi profezia maya
sulla fine del mondo.
Quindi, conclude la Bellomia, non esiste nessuna profezia Maya augurando, comunque a tutti:
Buona Fine del Mondo Lo studio della loro Ruota Calendarica può solo
confermare la loro estraneità alla questione.
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