Sabato 13 novembre alle ore 17 presso il museo etrusco di Chianciano Terme, nuovo appuntamento con la storia archeologica del territorio, dopo l'affollatissima conferenza del nostro direttore Giulio paolucci della scorsa settimana, questo sabato Barbara Barbagli, della sezione didattica del Museo Archeologico di Siena, ci parlerà su: "Alle origini del Museo Archeologico Senese - vicende e personaggi" di seguito alcune semplici anticipazioni sul museo ricavate dal sito internet:
Il museo archeologico senese nasce nel 1933 come Antiquarium Comunale. La sua prima organizzazione è dovuta a un grande studioso senese, Ranuccio Bianchi Bandinelli che, fin dal 1927, quando era direttore del museo numismatico dell’Accademia dei Fisiocritici, aveva richiamato l’attenzione sulla necessità impellente di raccogliere insieme i materiali archeologici del senese. Già nella seconda metà del Settecento, infatti, attraverso donazioni di eruditi e nobili senesi si era costituito presso la Biblioteca un primo nucleo di antichità, in massima parte monete, bronzetti e sigilli, arricchito nel corso dell’Ottocento da ulteriori lasciti e dai materiali rinvenuti in città in occasione della realizzazione della via Campansi, poi trasferito nel 1856 nell’Istituto delle Belle Arti. Contemporaneamente anche l’Accademia dei Fisiocritici, che già aveva un museo numismatico, stava mettendo insieme una raccolta. Nella seconda metà dell’Ottocento il desiderio di creare un museo delle antichità cittadino portò alla richiesta di annettere alla collezione dei Fisiocritici il materiale depositato presso le Belle Arti. Quando Bianchi Bandinelli fu incaricato dell’organizzazione del nascente museo archeologico, questo poteva contare su alcune importanti raccolte, con materiali per la maggior parte provenienti dai territori senese e chiusino, ma non solo. Oltre ai menzionati nuclei della Raccolta Comunale e dell’Accademia dei Fisiocritici, infatti, confluirono nel nuovo Antiquarium comunale la collezione Mieli, donata al Comune di Siena nel 1882 dal cavalier Leone Mieli e costituita dal materiale raccolto dallo stesso Mieli nei suoi possedimenti nei dintorni di Pienza, in vaste aree interessate da necropoli ma anche da insediamenti etruschi e da depositi votivi e la collezione Bargagli Petrucci di Sarteano, formata tra l’ultimo venticinquennio dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, lasciata in eredità allo Stato nel 1918 dal marchese Piero Bargagli Petrucci e trasferita successivamente a Siena, costituita per la maggior parte da ritrovamenti fortuiti, ma anche dai materiali di scavi condotti nelle proprietà di famiglia sia nei pressi di Sarteano che di Casole d’Elsa.
Chiaramente prima della conferenza sarà possibile prendere un tè o un caffè o un goccio di vino dolce, accompagnato da alcuni dolcetti realizzati dalle nostre affezionate socie pasticcere; la settimana scorsa abbiamo assaggiato la crostata di Anna Viti Ercolani, il ciambellone di Giovanna Lodovichi Menchini, il dolce di Lilia Mazzolai Ciacci e i ricciarelli di Vanda Galli il tutto accompagnato dallo zibibbo di Anna Maria Centaroli. Vi aspettiamo
Il museo archeologico senese nasce nel 1933 come Antiquarium Comunale. La sua prima organizzazione è dovuta a un grande studioso senese, Ranuccio Bianchi Bandinelli che, fin dal 1927, quando era direttore del museo numismatico dell’Accademia dei Fisiocritici, aveva richiamato l’attenzione sulla necessità impellente di raccogliere insieme i materiali archeologici del senese. Già nella seconda metà del Settecento, infatti, attraverso donazioni di eruditi e nobili senesi si era costituito presso la Biblioteca un primo nucleo di antichità, in massima parte monete, bronzetti e sigilli, arricchito nel corso dell’Ottocento da ulteriori lasciti e dai materiali rinvenuti in città in occasione della realizzazione della via Campansi, poi trasferito nel 1856 nell’Istituto delle Belle Arti. Contemporaneamente anche l’Accademia dei Fisiocritici, che già aveva un museo numismatico, stava mettendo insieme una raccolta. Nella seconda metà dell’Ottocento il desiderio di creare un museo delle antichità cittadino portò alla richiesta di annettere alla collezione dei Fisiocritici il materiale depositato presso le Belle Arti. Quando Bianchi Bandinelli fu incaricato dell’organizzazione del nascente museo archeologico, questo poteva contare su alcune importanti raccolte, con materiali per la maggior parte provenienti dai territori senese e chiusino, ma non solo. Oltre ai menzionati nuclei della Raccolta Comunale e dell’Accademia dei Fisiocritici, infatti, confluirono nel nuovo Antiquarium comunale la collezione Mieli, donata al Comune di Siena nel 1882 dal cavalier Leone Mieli e costituita dal materiale raccolto dallo stesso Mieli nei suoi possedimenti nei dintorni di Pienza, in vaste aree interessate da necropoli ma anche da insediamenti etruschi e da depositi votivi e la collezione Bargagli Petrucci di Sarteano, formata tra l’ultimo venticinquennio dell’Ottocento e i primi anni del Novecento, lasciata in eredità allo Stato nel 1918 dal marchese Piero Bargagli Petrucci e trasferita successivamente a Siena, costituita per la maggior parte da ritrovamenti fortuiti, ma anche dai materiali di scavi condotti nelle proprietà di famiglia sia nei pressi di Sarteano che di Casole d’Elsa.
Chiaramente prima della conferenza sarà possibile prendere un tè o un caffè o un goccio di vino dolce, accompagnato da alcuni dolcetti realizzati dalle nostre affezionate socie pasticcere; la settimana scorsa abbiamo assaggiato la crostata di Anna Viti Ercolani, il ciambellone di Giovanna Lodovichi Menchini, il dolce di Lilia Mazzolai Ciacci e i ricciarelli di Vanda Galli il tutto accompagnato dallo zibibbo di Anna Maria Centaroli. Vi aspettiamo
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