Sabato 20 giugno è stata inaugurata la mostra "Tutte le Anime della Mummia".
Un vaso canopo etrusco del Museo di Chianciano e un canopo egizio di Bologna, che potremmo definire “case dell'anima”, pur con le loro specifiche destinazioni, introducono alla mostra realizzata anche grazie agli oggetti prestati, oltre che dal Museo Civico di Bologna, dal Museo Egizio di Firenze e del Reparto di Antichità Orientali dei Musei Vaticani.
Lo spirito della mostra è quello di far conoscere, attraverso un percorso evocativo all'interno tomba di Sety I, le varie fasi del cammino che i defunti dell'antico Egitto dovevano percorrere per raggiungere l'immortalità.
Tra le poche tombe che possono offuscare la notorietà della tomba di Tutankhamon, il primo posto spetta di diritto alla tomba del faraone Sety I, la cosiddetta tomba Belzoni dal nome del suo scopritore. Questa sepoltura è una delle più grandi della Valle dei Re: una serie di corridoi discendenti alternati a rampe di scale, sui quali si aprono numerose stanze con pilastri, si addentra nella montagna sacra per oltre 130 metri. Oltre che per le dimensioni eccezionali e la planimetria articolata, questa tomba deve la sua notorietà anche alla raffinata tecnica di esecuzione e alla innovativa scelta tematica dell'apparato iconografico, scolpito a basso-rilievo e dipinto con grande ricchezza di colori dagli artigiani di Deir el-Medineh.
Quando il padovano Giovanni Battista Belzoni entra nella sepoltura nei giorni successivi il 16 ottobre del 1817 e ha modo di vederne i colori ancora vividi, capisce immediatamente di aver fatto una scoperta eccezionale e, assieme al medico toscano Alessandro Ricci, decide di riprodurre le decorazioni parietali tramite disegni, acquarelli e calchi in cera. Belzoni asporta poi dalla tomba, profanata più volte in antico e ormai senza il corpo del faraone, gli unici oggetti del corredo funerario ancora esistenti: un meraviglioso sarcofago in alabastro, esposto ora al Sir J. Soane Museum di Londra a eccezione di alcuni frammenti del coperchio, e molte centinaia di stauette funerarie in faiance, legno e pietra. Quarantatre di queste statuette funerarie, sono riunite per la prima volta e esposte a Chianciano Terme all'interno di un grande modello che riproduce parte della tomba. La mostra è corredata da un esaustivo catalogo e da un quaderno didattico per bambini e ragazzi.
Tra le poche tombe che possono offuscare la notorietà della tomba di Tutankhamon, il primo posto spetta di diritto alla tomba del faraone Sety I, la cosiddetta tomba Belzoni dal nome del suo scopritore. Questa sepoltura è una delle più grandi della Valle dei Re: una serie di corridoi discendenti alternati a rampe di scale, sui quali si aprono numerose stanze con pilastri, si addentra nella montagna sacra per oltre 130 metri. Oltre che per le dimensioni eccezionali e la planimetria articolata, questa tomba deve la sua notorietà anche alla raffinata tecnica di esecuzione e alla innovativa scelta tematica dell'apparato iconografico, scolpito a basso-rilievo e dipinto con grande ricchezza di colori dagli artigiani di Deir el-Medineh.
Quando il padovano Giovanni Battista Belzoni entra nella sepoltura nei giorni successivi il 16 ottobre del 1817 e ha modo di vederne i colori ancora vividi, capisce immediatamente di aver fatto una scoperta eccezionale e, assieme al medico toscano Alessandro Ricci, decide di riprodurre le decorazioni parietali tramite disegni, acquarelli e calchi in cera. Belzoni asporta poi dalla tomba, profanata più volte in antico e ormai senza il corpo del faraone, gli unici oggetti del corredo funerario ancora esistenti: un meraviglioso sarcofago in alabastro, esposto ora al Sir J. Soane Museum di Londra a eccezione di alcuni frammenti del coperchio, e molte centinaia di stauette funerarie in faiance, legno e pietra. Quarantatre di queste statuette funerarie, sono riunite per la prima volta e esposte a Chianciano Terme all'interno di un grande modello che riproduce parte della tomba. La mostra è corredata da un esaustivo catalogo e da un quaderno didattico per bambini e ragazzi.
Orario: da martedi a domenica 10-13 / 16-19
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